Esclusiva

May 10 2024.
 
Ultimo aggiornamento: May 13 2024
CEDMO: più di un terzo dei cittadini dell’Europa orientale teme l’interferenza straniera per le prossime elezioni

A meno di un mese dalle elezioni del Parlamento Europeo, un sondaggio condotto nei Paesi del Gruppo di Visegrad offre uno sguardo sulle opinioni e le sfide principali in vista delle prossime elezioni di giugno 2024

La ricerca, commissionata dal Central European Digital Media Observatory (CEDMO) e condotta da IPSOS e Instytut Badań Pollster, mette in rislato l’atteggiamento dei cittadini dell’Europa orientale verso la democrazia, la loro intenzione di voto, ma anche sul rischio percepito sulle influenze esterne e sulla diffusione della disinformazione.

CEDMO: più di un terzo dei cittadini dell'Europa orientale teme l'interferenza straniera per le prossime elezioni
CEDMO

Più di un terzo della popolazione dei Paesi del Gruppo di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria)  vede come problema significativo i tentativi di influenzare le elezioni europee da parte di stati stranieri. 

  • La percezione della minaccia varia da paese a paese, con la Polonia in testa con il 55% dei cittadini che considera questo problema, seguita dalla Repubblica Ceca (35%), Slovacchia (31%) e Ungheria (38%).
  •  La disinformazione resta una preoccupazione crescente con casi di fake news che prendono di mira l’Unione europea, e le sue istituzioni, emersi soprattutto negli ultimi mesi. 
  • In Cecoslovacchia  il campione degli intervistati ha ritenuto più probabile un’interferenza straniera da parte di Russia (44%), Unione Europea (40%) e Stati Uniti (36%).  
  • In Slovacchia l’influenza straniera proviene da Unione Europea (39%), gli Stati Uniti (38%) ed infine la Russia (36%). 
  • L’Ungheria considera l’influenza russa come la più probabile (54%), seguita dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti (entrambi al 49%), mentre la Cina occupa il terzo posto con il 47%.
  •  In Polonia,  il 63% degli intervistati si aspetta un’influenza russa, seguita dall’Unione Europea (54%) e dalla Germania (47%).

Tra le narrative più diffuse oggetto di disinformazione troviamo il Green Deal;  falsi rapporti sul Patto sulla Migrazione (che stanno alimentando preoccupazioni ingiustificate sull’immigrazione e sulle politiche di asilo dell’Unione).  Anche la diffusione di informazioni distorte sul supporto all’Ucraina sta contribuendo a creare confusione e alimentare sentimenti negativi nei confronti dell’Europa.