Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

September 22 2022.
 
Ultimo aggiornamento: July 29 2024
Il centro di monitoraggio della disinformazione sulle elezioni italiane di NewsGuard

Raccolta delle principali bufale diffuse online riguardanti il voto del 25 settembre 2022

A cura di Sara BadiliniVirginia Padovese e Giulia Pozzi

Prodotto in collaborazione con Facta, partner di NewsGuard in IDMO (Italian Digital Media Observatory) 

Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2022

A seguito delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi nel luglio 2022, il governo ha annunciato che le prossime elezioni politiche italiane si sarebbero tenute il 25 settembre 2022. NewsGuard, insieme ai fact-checker di Facta.news, uno dei suoi partner all’interno dell’Italian Digital Media Observatory (IDMO), progetto finanziato dalla Commissione Europea, ha monitorato le principali bufale riguardanti il voto che si sono diffuse sui social media e sui siti di informazione. 

Nelle settimane successive all’annuncio delle elezioni, NewsGuard non ha subito riscontrato un’impennata di disinformazione sulle elezioni. Tuttavia, mano a mano che si avvicinava il 25 settembre, e specialmente nelle ultime settimane di campagna elettorale, NewsGuard ha individuato un aumento nella pubblicazione di narrative false e fuorvianti riguardanti le elezioni. Tali narrative includono:

  • Bufale su presunte frodi elettorali nel sistema di voto per gli italiani residenti all’estero. 
  • Bufale che travisano i programmi dei partiti, le affermazioni dei politici e i dati dei sondaggi. 
  • Bufale sul funzionamento del sistema elettorale.

Questa pagina include le false narrazioni e le smentite delle bufale riguardanti le elezioni identificate dal team di giornalisti di NewsGuard, che continuerà a monitorare le informazioni false e fuorvianti sulle elezioni anche dopo il voto.

Bufale su presunte frodi elettorali nel sistema di voto per gli italiani residenti all’estero

BUFALA: Il fatto che alcuni italiani che vivono all’estero non possano votare per alcuni dei partiti anti-sistema è la prova che il voto per le elezioni del 2022 è truccato. 

Sui social network è circolato un video che mostra una donna italiana residente in Spagna che afferma di aver ricevuto la busta con le schede elettorali per votare dall’estero. Nel video, la donna fa notare come le schede non riportassero i simboli di due partiti anti-sistema candidati alle elezioni, Italexit e Vita. 

Alcuni utenti dei social network hanno suggerito che il video fosse una prova del fatto che le elezioni siano state truccate. Ad esempio, un utente di Facebook ha scritto: “Voi partecipereste ad una gara ciclistica sapendo che tutti concorrenti hanno bici elettriche e tu, un triciclo a pedali senza la ruota anteriore? Non sarebbe più logico evitare di partire per una gara truccata? Bene se sei un italiano che vive all’estero non potrai votare i partiti anti-sistema, semplicemente perchè NON sono presenti sulle schede!! Dunque perderanno anche tutti i voti dall’estero. Il tavolo è truccato!!! QUESTA È UNA DITTATURA CONCLAMATA!”.

È vero che le schede elettorali per gli italiani residenti all’estero non danno la possibilità di votare per i due partiti. Tuttavia questa non è una prova del fatto che le elezioni siano truccate o che l’Italia sia una “dittatura conclamata”. Come riporta Facta, i simboli dei partiti anti-sistema sono assenti perché sia Italexit che Vita non sono riusciti a ottenere abbastanza firme per essere rappresentate nelle Circoscrizioni estere, come previsto dalla legge. Sia Italexit che Vita sono presenti sulle schede elettorali per i residenti in Italia. 

Affermazioni simili sono state riportate anche dai siti, considerati da NewsGuard come generalmente inaffidabili, VisioneTv.it e GreenPass.news, che hanno descritto in maniera fuorviante il requisito della raccolta firme da parte degli elettori come una “frode elettorale”.

BUFALA: La busta contenente le schede elettorali per gli italiani all’estero include un volantino del Partito Democratico.

Nel settembre 2022, alcuni utenti dei social network hanno condiviso un video che mostra un uomo mentre esamina il contenuto della busta che ha ricevuto dal Consolato Generale d’Italia in Svizzera per poter votare dall’estero. 

Il video mostra l’uomo mentre estrae dalla busta le schede elettorali insieme a un volantino che invita a votare per due candidati del Partito Democratico, Andrea Crisanti e Toni Ricciardi. Un utente di Facebook che ha condiviso il video ha scritto: “Fantastico!! Ai residenti all’estero arriva la busta per votare con il santino di Crisanti PD”.

Non ci sono prove del fatto che le buste inviate agli italiani residenti all’estero includano volantini elettorali del Partito Democratico. Il sito del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che elenca il contenuto delle buste elettorali per gli italiani residenti all’estero, non menziona la presenza di volantini elettorali per nessuno dei partiti candidati alle elezioni.

Inoltre, come riportato da Facta, il video contiene alcune discrepanze. Ad esempio, la busta mostrata nel video era già stata aperta quando è iniziata la registrazione, il che significa che il volantino avrebbe potuto essere stato aggiunto in un secondo momento. Inoltre, l’uomo mostrato nel video afferma che la busta è stata inviata alla sua compagna, ma un documento che appare nel filmato riporta il nome di un uomo. 

Luciano Vecchi, responsabile per gli Italiani nel mondo del Partito Democratico, ha dichiaratoche il video è “frutto di evidente manipolazione”, aggiungendo che le accuse secondo cui le autorità consolari in Svizzera e il partito stesso siano responsabili dell’invio di materiali pubblicitari agli italiani residenti all’estero sono “chiaramente infondate”. 

La stessa affermazione è stata condivisa dal sito considerato inaffidabile da NewsGuard LaVoceDelTrentino.it, che ha scritto: “Nella busta delle schede elettorali è stato inserito anche un volantino che invita a votare il capolista del Senato Crisanti (il virologo) e Ricciardi alla camera entrambi in quota PD”.

Bufale che travisano i programmi dei partiti, le affermazioni dei politici e i dati dei sondaggi

BUFALA: Il Partito Democratico ha proposto una legge per accettare la pedofilia.

Alla fine di agosto 2022, sui social network è circolata l’immagine che mostra il testo di un emendamento, accompagnata da una didascalia che affermava che il Partito Democratico “sta tentando di far accettare la pedofilia come una ‘possibilità’ di relazione tra persone e di rendere reato la discriminazione di un pedofilo”. 

L’immagine mostra il testo dell’emendamento 1.5, che era stato presentato al Senato durante la discussione del disegno di legge 1052, che mirava a contrastare l’omofobia e la transfobia. In particolare, sui social è stata messa in evidenza una sezione in cui si afferma che la legge punta a punire coloro che diffondono idee tese a ledere “l’incolumità, la dignità e il decoro di persone che manifestino anche solo apertamente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, pedofili”.

In realtà, come riportato da Facta, il disegno di legge 1052 è stato presentato alla Camera nel 2013, e l’emendamento non era stato proposto dal Partito Democratico, ma dall’allora Popolo della Libertà. Inoltre, l’emendamento mostrato nella foto era stato sostituito da una nuova versione che non includeva la parola “pedofili”: uno dei suoi proponenti, l’allora senatore Carlo Giovanardi, aveva infatti spiegato che l’inserimento del termine “pedofili” era frutto di un refuso e che l’intenzione era quella di fare riferimento alla “pedofobia”, non alla “pedofilia”. 

Un’affermazione simile è stata condivisa dal sito di informazione LItaliaMensile.it, dove si legge: “I partiti di regime stanno tentando di far accettare la pedofilia come una ‘possibilità’ di relazione tra persone e di rendere reato la discriminazione di un pedofilo…”.

BUFALA: Nel suo programma elettorale Fratelli d’Italia ha scritto che vuole riconsiderare l’adesione dell’Italia all’Unione Europea.

A partire dalla fine di luglio 2022, sui social network è stata condivisa una foto che, in apparenza, mostrava il programma elettorale di Fratelli d’Italia. Uno dei paragrafi del programma affermava che il partito voleva ridiscutere “tutti i trattati Ue a partire dal fiscal compact e dall’euro”.

Tuttavia, come riportato dal sito di fact-checking politico Pagella Politica, le foto non mostrano il programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni di settembre 2022. In realtà si tratta di un documento più vecchio che era stato diffuso durante la campagna elettorale del 2018, che riportava le priorità del partito all’epoca. 

Altri utenti hanno condiviso la foto di un passaggio che diceva che il giovane “non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio”. Anche questo passaggio non fa parte del programma più recente di Fratelli d’Italia, sebbene fosse incluso in un documento diffuso dal partito nel maggio 2022.

Fratelli d’Italia ha pubblicato il proprio programma elettorale ufficiale il 30 agosto 2022. Il programma non fa riferimento alla riconsiderazione dei trattati europei e dell’euro. In realtà, afferma che vuole rendere di nuovo “l’Italia protagonista in Europa”. Il programma propone anche di “promuovere la formazione e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro” rilanciando, “con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini…”, potenziando “il sistema dei corsi post diploma di inserimento lavorativo” e promuovendo “la formazione nell’ambito delle discipline Stem”. Il programma non propone in alcun modo di imporre vincoli e sanzioni per obbligare i giovani ad accettare le offerte di lavoro.

BUFALA: I sondaggi mostrano il Movimento 5 Stelle al 29,5%, non all’11%, come falsamente riportato dai media.

Alla fine di agosto 2022, diversi utenti dei social network hanno condiviso un’immagine che mostrava dei falsi sondaggi elettorali. Nell’immagine, il Movimento 5 Stelle veniva mostrato in testa rispetto agli altri partiti, con il 29,5% delle preferenze. Un utente di Facebook ha scritto: “A tutte le televisioni Pezzenti che ci sono Vergognatevi a falsificare e a nascondere al popolo italiano [ciò] che sta succedendo realmente”. 

In realtà, alla fine di agosto 2022, tutti i principali sondaggi mostravano il Movimento 5 Stelle circa all’11% delle preferenze.

Come riportato da Facta, l’immagine non include alcuna informazione riguardo al soggetto che ha condotto il sondaggio, ai criteri di campionamento e ad altri dettagli richiesti dalla Carta informazione e sondaggi dell’Ordine dei Giornalisti.

BUFALA: La senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà ha detto: “Il concetto di famiglia è fascista, rieducheremo i figli degli oscurantisti”.

Alcuni utenti dei social media hanno condiviso una grafica che attribuisce alla senatrice del PD Monica Cirinnà la seguente citazione: “Il concetto di famiglia è fascista, rieducheremo i figli degli oscurantisti”.

L’immagine, che ha cominciato a circolare sui social media nel 2019, ha mescolato in maniera fuorviante alcuni vecchi commenti fatti da Cirinnà. Nel 2019 la senatrice ha fatto discutere per aver partecipato a una protesta con un cartello che affermava: “Dio, patria e famiglia. Che vita de m***a”, facendo riferimento al popolare motto fascista. Come riportato da Open.online, alcune settimane dopo, Cirinnà ha spiegato in un’intervista televisiva: “Quel cartello riprendeva un motto fascista… riportare il discorso sulla famiglia indietro, ritornando a quei concetti, secondo me è sbagliato”. 

La seconda metà della citazione travisa le parole di Cirinnà quando, nel corso di un’intervista del marzo 2019 con il giornale La Verità, aveva affermato: “La scuola pubblica ti deve aiutare se hai avuto la sf**a di nascere in una di quelle famiglie oscurantiste”, facendo riferimento alla necessità, dal suo punto di vista, di insegnare “l’educazione sessuale e l’educazione alla violenza di genere” a scuola.

BUFALA: Un video mostra la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ridere nel corso di un’intervista sul Ddl Zan.

Nell’agosto 2022, sui social network è circolato un video alterato che mostra Giorgia Meloni nel corso di un’intervista al “Maurizio Costanzo Show”. Nel filmato, il conduttore riporta la notizia di due uomini che erano stati picchiati perché si stavano baciando e afferma: “È il momento di fare questa legge contro l’omofobia”. Il video mostra Meloni che risponde all’affermazione con una risata. 

In realtà, Meloni non ha riso alle parole del conduttore, come dimostrato dal filmato originale del programma. Secondo la ricostruzione di Open.online, il video circolato sui social era in realtà stato alterato per scopi satirici dal programma Propaganda Live nel 2021, quando il Parlamento stava discutendo la legge per punire l’omofobia.

BUFALA: Un video mostra degli immigrati che arrivano in Italia via mare grazie al fatto che l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha offerto un lavoro a migliaia di giovani africani.

Nell’agosto 2022, sui social network è stato condiviso un video che si componeva di diverse vecchie clip, alcune con sottotitoli alterati. Il video mostrava alcuni migranti su una nave, tra le altre cose, fare commenti come “Vedrai che ti piacciono le italiane” e “Lui è venuto in Italia a cercare ragazze, ma già è sposato”. La clip finale mostra, in apparenza, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora presidente del Movimento Cinque Stelle, affermare di voler risolvere il problema migratorio offrendo un lavoro a “migliaia di giovani africani”.

Tuttavia, come ha riportato il sito Open.online, i sottotitoli delle prime clip del video non sono accurati. Ad esempio, nella clip che, secondo gli utenti, mostrerebbe alcuni migranti fare commenti sulle “ragazze” italiane si vedono in realtà degli uomini che ringraziano Dio per essere arrivati sani e salvi in Italia e i propri genitori per aver pregato per loro.

La clip che mostra Conte, invece, è stata decontestualizzata ed è tratta da un video più lungo risalente al 2019. Nel video, Conte non ha detto di voler offrire lavoro a migliaia di giovani africani, ma stava parlando di un’iniziativa lanciata da ENI e Coldiretti chiamata “Project Africa”. Tra i suoi obiettivi, il progetto mirava a creare una filiera agricola in Ghana.

BUFALA: Silvio Berlusconi ha dichiarato: “Se vince la destra Mattarella deve dimettersi”.

Il 12 agosto 2022, il Partito Democratico ha condiviso un tweet con una grafica che mostra la foto dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il logo del quotidiano La Repubblica e la dichiarazione, attribuita a Berlusconi: “Se vince la destra Mattarella deve dimettersi”. La stessa immagine è stata ricondivisa da altri utenti dei social network.

Tuttavia, la dichiarazione attribuita a Berlusconi non è accurata. Come ha riportato Open.onlinenel titolo originario pubblicato da Repubblica si leggeva: “Berlusconi: ‘Se il passa il presidenzialismo, Mattarella deve dimettersi’”.

Berlusconi non ha detto che se la coalizione di destra vince le elezioni, il presidente Sergio Mattarella “deve dimettersi”. L’ex premier, riferendosi a una proposta di riforma costituzionale sostenuta dalla coalizione di centrodestra che trasformerebbe l’Italia, ora repubblica parlamentare, in una repubblica presidenziale, ha affermato: “Se entrasse in vigore questa riforma penso che sarebbero necessarie le dimissioni del Presidente Mattarella per andare alle elezioni dirette di un nuovo Presidente che, guarda caso, potrebbe essere ancora lui”.

BUFALA: Vasco Rossi ha dichiarato pubblicamente il suo supporto per il Movimento Cinque Stelle.

Verso la fine di agosto 2022, sui social network è circolata una foto che mostra Vasco Rossi con Chiara Appendino, ex sindaca di Torino del Movimento Cinque Stelle. Alcuni utenti hanno sostenuto che Vasco Rossi avesse pubblicamente dichiarato il suo sostegno al Movimento Cinque Stelle. Ad esempio, in un post di Facebook del 27 agosto 2022 si legge: “La nostra grande Chiara con Vasco Rossi anche Vasco Rossi Appoggia il MoVimento 5 Stelle ha detto unico partito che mi fido ciecamente Forza ragazzi”.

In realtà, come ricostruisce Facta, la foto risale al giugno 2018, quando Appendino, che allora era sindaca di Torino, incontrò Vasco Rossi poco prima di un suo concerto nel capoluogo piemontese. Non ci sono prove che il cantante abbia mai pubblicamente dichiarato il suo sostegno per il Movimento Cinque Stelle e non risultano nella stampa resoconti di un tale endorsement.

Secondo Facta, sebbene Vasco Rossi avesse detto di condividere alcune istanze del Movimento, non ha mai pubblicamente dichiarato una sua adesione.

Nel 2019, il senatore Gianluigi Paragone, allora membro del Movimento Cinque Stelle, ha utilizzato una famosa canzone di Vasco Rossi, “C’è chi dice no”, in un suo video. Vasco Rossi ha risposto con un post su Instagram in cui ha scritto: “c’è chi usa le mie canzoni per le sue campagne politiche e di opinione .. voglio sia chiaro che io non autorizzo nessuno a farlo e per quello che mi è possibile cerco di impedirlo..! tanto meno si può pensare che io sia d‘accordo con le opinioni di chi usa la mia musica per chiarire le sue idee confuse!!”

Bufale sul funzionamento del sistema elettorale

BUFALA: Le elezioni sono state programmate per il 25 settembre per permettere ai parlamentari di ricevere i vitalizi.

Appena dopo l’annuncio della data delle elezioni, alcuni siti di notizie e utenti dei social network hanno suggerito erroneamente che il voto anticipato era stato fissato il 25 settembre per permettere ai parlamentari alla loro prima esperienza in Parlamento di ricevere i vitalizi, che invece non avrebbero ricevuto se si fosse votato anche solo una settimana prima.

In realtà, dal 2012 il sistema dei vitalizi per i parlamentari non esiste più ed è stato sostituito con un trattamento pensionistico simile a quello in vigore per i dipendenti pubblici. In base a questo sistema, hanno accesso alla pensione i parlamentari che hanno più di 65 anni e il cui mandato è durato almeno quattro anni, sei mesi e un giorno. La soglia di età si abbassa di un anno per ogni anno di mandato ulteriore, fino a raggiungere il limite di 60 anni di età.

Secondo quanto afferma la Costituzione, la fine del mandato parlamentare è determinata dalla formazione del nuovo Parlamento (che può avvenire non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni), non dalla data delle elezioni. Di conseguenza, i parlamentari avrebbero maturato il diritto alla pensione anche se si fosse votato una settimana prima, il 18 settembre.

BUFALA: Il 24 settembre 2022, il giorno prima della data delle elezioni, entrerà in vigore un nuovo decreto che attribuirà poteri speciali al Presidente del Consiglio.

A settembre 2022, alcuni utenti dei social network hanno sostenuto che la Gazzetta Ufficiale avesse annunciato che il 24 settembre sarebbe entrato in vigore un decreto che avrebbe conferito “poteri speciali” al Presidente del Consiglio. Un utente di Twitter ha commentato: “Probabilmente è una coincidenza ma faccio notare che è un giorno prima delle elezioni”.

Un’affermazione simile è stata diffusa da ImolaOggi.it, sito considerato da NewsGuard generalmente inaffidabile, in un articolo del settembre 2022 intitolato “Gazzetta Ufficiale: Decreto legge conferisce poteri speciali al Presidente del Consiglio”. Nell’articolo si legge: “È inspiegabile la data di entrata in vigore il giorno prima delle votazioni politiche e ancor più è inspiegabile in che modo verranno esercitati i poteri speciali che non sono definiti in alcun modo. La situazione è di gravissimo allarme politico ed è di una gravità assoluta”.

In realtà, il decreto menzionato nei tweet non conferisce nuovi “poteri speciali” al Presidente del Consiglio. Secondo Facta, va piuttosto a regolamentare una norma che esiste già, approvata nel 2012, che ha assegnato al governo il cosiddetto “golden power”, ossia il potere di opporsi o limitare investimenti esteri diretti e operazioni societarie che riguardano imprese operanti in ambiti considerati strategici per l’interesse nazionale.

Il decreto di agosto mira a semplificare le procedure e include un regolamento, tra le altre cose, per “coordinare le attività propedeutiche all’esercizio dei poteri speciali del golden power”.

BUFALA: Attraverso un “registro di protesta”, gli elettori possono obbligare il Presidente della Repubblica a “mandare via tutti i politici”.

In un video circolato su Facebook nell’agosto 2022, un uomo seduto dietro a una scrivania afferma che una legge del 1957 avrebbe introdotto il cosiddetto “registro di protesta”, descritto come un’opzione per tutti gli elettori che, in segno di protesta, vogliono recarsi ai seggi senza però esprimere il proprio voto. Secondo l’uomo, scegliendo questo presunto “registro di protesta”, gli elettori entrerebbero a far parte di una lista che, superato il 50 percento più uno degli aventi diritto, obbligherebbe il Presidente della Repubblica a “mandare via” tutti i politici. L’uomo afferma inoltre che, riconsegnando semplicemente la scheda elettorale, il voto verrebbe invece conteggiato per la maggioranza. 

Quest’ultima affermazione non è corretta. Se un elettore si rifiuta di esprimere il proprio voto in cabina elettorale, il presidente di seggio deve ritirare la scheda e sancirne la nullità, come spiega l’articolo 62 del D.P.R. n. 361/1957.

Inoltre, non ci sono prove dell’esistenza di un “registro di protesta” che può obbligare il Presidente della Repubblica a “mandare via” tutti i politici. Come fa notare Facta, il decreto del 1957 sopra menzionato, all’articolo 104 citato dal video, prevede che “il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 20.000”. Una circolare prefettizia del 2013 ha poi specificato che, nel caso in cui l’elettore voglia astenersi completamente dal voto, “il presidente del seggio – al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni – possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce…”.

Queste procedure, però, non provano l’esistenza del registro descritto nel video, che non è presente nella legislazione italiana.

Questo Centro di monitoraggio è stato prodotto in collaborazione con il team di giornalisti di Facta, che hanno contribuito a identificare e verificare le bufale riguardanti le elezioni man mano che si diffondevano sui social media e sui siti di informazione.