Bannati da Twitter e da altri social network, i seguaci di QAnon si sono riversati su Truth Social, la piattaforma social lanciata dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si autodefinisce un paradiso per la libertà di espressione. Un’analisi di NewsGuard ha riscontrato che Trump e i vertici della piattaforma promuovono attivamente profili che diffondono le teorie del complotto di QAnon.
I sostenitori di QAnon ritengono che Trump e un agente governativo anonimo che risponde al nome di “Q” siano coinvolti nella battaglia per sgominare una rete di trafficanti di bambini che opera a livello del “deep state”. QAnon risulta peraltro collegato a numerosi episodi di violenza, tra cui l’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti, il blocco armatopresso la diga di Hoover nel 2018 e l’uccisione di due bambini nel 2021 da parte del padre, che avrebbe detto agli investigatori di essere stato “illuminato dalle teorie cospirazioniste di QAnon e degli Illuminati”.
NewsGuard ha riscontrato che, utilizzando i loro seguitissimi account di Truth Social, Trump e altri responsabili e fondatori della piattaforma promuovono regolarmente profili e messaggi di QAnon su Truth Social. Tra questi figurano il CEO di Truth Social Devin Nunes, un ex membro repubblicano del Congresso, e Patrick Orlando, direttore generale della Digital World Acquisition Corporation, la special purpose acquisition company (SPAC) che finanzia Truth Social (le cosiddette SPAC sono società di comodo che generano profitti tramite quotazioni in borsa).
Secondo l’analisi di NewsGuard, Truth Social ha assegnato lo status di profilo verificato a 47profili che promuovono QAnon, tutti con oltre 10.000 follower. Stando a quanto spiegato su Truth Social Support, la piattaforma attribuisce un contrassegno rosso di verifica agli utenti che sono “frequentemente cercati come figure pubbliche”, proprio come fa Twitter con la sua spunta di verifica blu. Tali badge di verifica certificano un certo livello di affidabilità degli utenti.
In totale, NewsGuard ha identificato 88 utenti (verificati e non) su Truth Social, con più di 10.000 follower ciascuno, che hanno promosso slogan, grafiche e idee legate a QAnon. Quasi la metà, 32, erano stati in precedenza bannati da Twitter.
NewsGuard ha riscontrato che Trump, che ha 3,8 milioni di follower su Truth Social, ha ricondiviso (in inglese “reTruthed”, espressione che indica l’azione di “ricondividere” sulla piattaforma Truth Social) 30 diversi profili che promuovono QAnon per un totale di 65 voltedalla prima volta in cui è stato attivo su Truth Social nell’aprile 2022. Nel complesso, i profili a supporto di QAnon promossi da Trump hanno circa 772.000 follower.
I dirigenti, attuali e passati, di Truth Social hanno condiviso grafiche e messaggi espliciti di QAnon, scambiando battute con profili che rilanciano la teoria cospirazionista. A marzo, per esempio, il direttore generale della Digital World Acquisition Corporation Orlando ha condiviso un post di un profilo Truth Social chiamato @Qpatriot45. Il post includeva un’immagine di Trump con le parole “Trump aveva ragione su tutto” e una didascalia che conteneva l’acronimo dello slogan di QAnon “WWG1WGA”. WWG1WGA sta per “Where we go one we go all”, uno dei motti di QAnon. A maggio, Orlando ha condiviso un post di @QQPatriot raffigurante una bandiera americana con gli slogan di QAnon “Where we go one we go all” e “In together”.
L’indagine di NewsGuard giunge in un periodo caratterizzato da una retorica sempre più violenta su Truth Social, registrata e raccontata da diverse testate giornalistiche, all’indomani dell’ispezione dell’FBI al resort di Trump a Mar-a-Lago dell’8 agosto 2022. L’11 agosto 2022 un uomo armato originario dell’Ohio è stato ucciso dalla polizia dopo aver tentato di irrompere nel distaccamento dell’ufficio dell’FBI a Cincinnati. Sembra che il sospetto, un 42enne di Columbus identificato come Ricky Shiffer, avesse postato una “chiamata alle armi” sul suo profilo Truth Social alcuni giorni prima dell’attacco, oltre ad altri messaggi violenti.
Inoltre, una ricerca di NewsGuard ha rilevato che almeno tre degli account usati da Shiffer su Truth Social hanno ricondiviso contenuti legati a QAnon. Tra questi vi è il profilo @TONYxTWO. Secondo quanto verificato da NewsGuard, Trump ha ricondiviso alcuni contenuti diffusi dal profilo anonimo @TONYxTWO almeno 12 volte da quando si è iscritto a Truth Social, di cui tre volte dopo l’attacco all’ufficio dell’FBI a Cincinnati.
Un post di @TONYxTWO, che Trump ha ricondiviso il 14 giugno con la risposta “Grazie Tony!”, mostrava una foto di Trump in piedi accanto a due soldati statunitensi insieme alla scritta “MAGA KING”. Un altro post di @TONYxTWO, che Trump ha condiviso dopo l’attacco all’ufficio dell’FBI a Cincinnati, mostrava una foto di Trump con la didascalia: “Un presidente americano che deve combattere un governo americano per proteggere i cittadini americani”. Trump ha risposto a @TONYxTWO dicendo: “Proprio vero!!!”. Truth Social ha rimosso il profilo di Shiffer poco dopo l’attacco, circostanza che rende difficile identificare tutti i profili che promuovono QAnon con cui l’uomo ha interagito.
A maggio, Trump ha ricondiviso un messaggio diffuso da @Algee, un profilo che promuove QAnon. Il messaggio, in cui si legge “Guerra civile”, era stato pubblicato in risposta a un post del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, in cui si sosteneva che gli Stati Uniti erano un “fallimento”, probabilmente a causa di un “nemico” interno.
Truth Social non ha diffuso dati recenti riguardo al suo bacino di utenti. Nel giugno 2022 la app contava 2,6 milioni di download nell’App Store della Apple negli Stati Uniti (Truth Social è stata lanciata nel febbraio 2022). A confronto, Twitter ha registrato 41,5 milioni di utenti attivi ogni giorno negli Stati Uniti durante il secondo quadrimestre del 2022.
NewsGuard ha provato a contattare due volte Truth Social e ha lasciato due messaggi, per chiedere un commento in merito alle questioni evidenziate in questo articolo, ma non ha ricevuto risposta.
Trump ha ripetutamente promosso profili legati a QAnon
Prima di essere bannato da Twitter nel gennaio 2021, Trump, che in passato aveva lodato i sostenitori di QAnon definendoli “persone che amano il nostro paese”, condivideva frequentemente contenuti di profili che promuovevano QAnon sulla piattaforma. NewsGuard ha riscontrato che l’ex presidente ha continuato questa pratica su Truth Social, ma i suoi post sulla nuova piattaforma hanno ricevuto meno attenzione che su Twitter, dove giornalisti e ricercatori tenevano traccia regolarmente della sua attività online.
I post condivisi da Trump su Truth Social comprendono vari slogan e grafiche di QAnon. A maggio, per esempio, Trump ha ricondiviso un’immagine, inizialmente postata dal profilo verificato che promuove QAnon @kagdrogo, che mostrava l’ex presidente seduto su un trono con una grande “Q” maiuscola sullo sfondo. Anche la foto profilo di @kagdrogo su Truth Social raffigura una grande “Q” maiuscola.
Lo stesso mese, Trump ha condiviso un post riguardante “2000 Mules”, un documentario prodotto dall’opinionista conservatore Dinesh D’Souza che diffonde la teoria già confutata sui presunti brogli relativi alle elezioni presidenziali del 2020. Il post includeva l’hashtag “WWG1WGA”.
Il 29 luglio 2022, Trump ha ricondiviso un post diffuso dal profilo che sostiene QAnon @GodandCountryy. Il post riportava la seguente frase, attribuita all’ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy: “So che c’è un Dio, vedo la tempesta arrivare e vedo la sua mano in essa”. Nel gergo di QAnon, il termine “tempesta” fa riferimento al giorno in cui la rete di trafficanti di bambini legata al deep state verrà fermata da Trump.
Kennedy ha in effetti pronunciato questa frase durante un raduno a Waterbury, in Connecticut, nel 1960, citando Abraham Lincoln. Tuttavia, il post di Truth Social ha omesso parte della citazione di Lincoln, menzionata da Kennedy insieme al passaggio appena ricordato: “So che c’è un Dio e so che odia le ingiustizie…”. Più tardi quello stesso giorno, Trump ha ricondiviso un post pubblicato dall’account verificato legato a QAnon @TheStormHasArrived17, che ha definito le elezioni del 2020 “un golpe contro il compito che abbiamo… di scegliere i nostri rappresentanti per rendere questa una repubblica costituzionale”.
Gli account verificati che promuovono QAnon hanno, a turno, celebrato le condivisioni effettuate da Trump di slogan e profili legati a QAnon. Il 29 luglio 2022, ad esempio, l’utente @TheStormHasArrived ha scritto: “Il presidente Trump ha condiviso una citazione di JFK questa mattina che diceva che “la tempesta sta arrivando” e subito dopo ha condiviso ‘TheStormHasArrived’ (sinceramente tuo🙃)… Uno dopo l’altro: la tempesta sta arrivando/ la tempesta è arrivata”. Nella sezione dedicata ai commenti, decine di altri utenti hanno a propria volta festeggiato i post di Trump.
I fondatori e i gestori di Truth Social condividono messaggi e profili legati a QAnon
Insieme a Orlando, altri membri della direzione di Truth Social hanno ricondiviso e interagito in vari modi con profili QAnon. L’ex deputato repubblicano degli Stati Uniti Nunes, direttore generale di Truth Social, e Kshyap (Kash) Patel, un ex ufficiale dell’amministrazione Trump che fino a giugno sedeva nel consiglio di amministrazione di Truth Social, interagiscono regolarmente, anche taggandolo, con un account anonimo che supporta QAnon con il nome @Q, che ha guadagnato un grande seguito sulle bacheche e tra gli influencer di QAnon. Il profilo non verificato @Q posta regolarmente slogan e motti di QAnon su Truth Social e ha circa 214.000 follower.
A febbraio, Patel, che ha lavorato come capo del personale per il Segretario della Difesa degli Stati Uniti sotto il presidente Trump, ha postato la foto di un braccio con una camicia di flanella e ha commentato: “Bevendo una birra con @q ora…”. Il post di Patel ha dato il via a un nuovo trend nella comunità di QAnon su Truth Social, in cui i sostenitori di QAnon postano regolarmente l’hashtag #FlannelFriday di venerdì per manifestare il proprio supporto all’associazione di QAnon con Truth Social.
Alcune settimane più tardi, Nunes ha seguito l’esempio di Patel, taggando @Q in una serie di post in cui sosteneva scherzosamente che Dan Scavino, ex social media manager di Trump e vice capo dello staff, era scomparso e “stava probabilmente passando del tempo con @Kash e @Q”. In tutto, Nunes ha taggato l’account @Q cinque volte da febbraio 2022, mentre Patel ha taggato @Q 14 volte nel corso dello stesso periodo.
Nunes e Patel hanno promosso altri profili che diffondono le teorie di QAnon. A giugno Nunes ha ricondiviso un post dell’utente verificato di Truth Social e sostenitore di QAnon @lisamei62, che raffigurava uno screenshot della pagina “Q Research” su 8kun.top, una bacheca anonima, accanto ad alcuni commenti di @lisamei62 che parlavano del perché la donna bloccava gli utenti che postano insulti. “Siamo in una GUERRA di informazione con nemici REALI intenzionati a distruggere la nostra Repubblica”, ha scritto @lisamei62. Nunes ha risposto: “#makesocialmediafunagain”.
A luglio, Patel ha ricondiviso un post di @TheStormHasArrived7, un account verificato che sostiene QAnon, che includeva il video di un’intervista di Fox News con la deputata Liz Cheney, repubblicana del Wyoming che ha assunto posizioni critiche nei confronti di Trump e ha contribuito alle indagini della Camera sull’insurrezione del 6 gennaio. Patel ha risposto: “grazie mille @TheStormHasArrived17, ottimo lavoro”.
NewsGuard ha identificato altri quattro dipendenti di alto livello, attuali e non, di Truth Social, i cui profili hanno promosso account a sostegno di QAnon o hanno condiviso i messaggi originali di QAnon. Tra questi figurano Andrew Nothwall, direttore operativo di Truth Social; B.J. Lawson, direttore tecnologico; Robert McNeily, che si identifica come parte del gruppo VIP a Truth Social sul suo profilo verificato Truth Social; e Justus Eapen, ingegnere informatico senior. In aggiunta, un profilo verificato con il nome @Kevin, che nella sua biografia su Truth Social sostiene di essere un ingegnere informatico senior per Truth Social ma non rivela il suo nome per intero, ha condiviso o interagito con profili che sostengono QAnon 48 volte negli ultimi tre mesi.
Truth Social ha attribuito lo status di utenti verificati agli account di almeno 47 sostenitori di QAnon, tutti con più di 10.000 follower
Più di un terzo dei 47 profili verificati che sostengono QAnon (20) identificati da NewsGuard esplicitano il proprio supporto a QAnon nel loro username su Truth Social, o inserendo la lettera “Q” nel nome del profilo o nella loro biografia. Per esempio, @Qtah17 possiede lo status di utente verificato su Truth Social e ha circa 121.000 follower. Un altro utente, conosciuto come @Q anon76, è verificato e ha circa 44.000 follower. @Qalerts, un profilo che afferma nella sua biografia di essere “Il profilo ufficiale di TRUTH Social” per QAlerts.app, un blog pro-QAnon che raccoglie ricerche sul tema, è verificato e ha circa 117.000 follower.
Legittimati dal loro status di utenti verificati, i sostenitori di QAnon usano Truth Social per pubblicizzare i loro blog e le loro newsletter, dove condividono i messaggi e le idee di QAnon e sollecitano donazioni per supportare le loro ricerche. Per esempio, Tracy Diaz, fondatrice ed editrice di UncorverDC.com, un sito di notizie e opinioni di estrema destra che ha promosso QAnon e che ha ricevuto una valutazione rossa da NewsGuard, rimanda regolarmente al suo blog su Truth Social. Diaz ha un account verificato sulla piattaforma, dove vanta circa 98.000 follower.
L’ex dirigente Patel ha suggerito in un’intervista video del 21 giugno 2021 che la promozione di QAnon da parte di Truth Social fa parte del modello commerciale della piattaforma. Rispondendo a una domanda su QAnon nel corso di un episodio di “The Patriot Party News”, una trasmissione web conservatrice, Patel ha risposto: “Bene, io credo che le persone si stiano divertendo con Q. Non lo seguo veramente. Proviamo a incorporarlo nel nostro schema di messaggistica generale per catturare il pubblico, perché, chiunque sia quella persona, ha certamente colto un respiro diffuso del MAGA e del movimento America First. E dunque ciò che provo a fare, ciò che provo a fare con qualsiasi cosa, Q o altro, è che non puoi ignorare quel gruppo di persone che ha un seguito tanto forte e dominante”. Questa intervista è stata inizialmente ripresa da Media Matters per America, un blog nonprofit liberale che descrive la propria missione come “documentare la disinformazione conservatrice attraverso i media”.
A cura di Jack Brewster, Coalter Palmer e Shayeza Walid
Metodologia: Gli analisti di NewsGuard hanno definito gli account che promuovono QAnon come quelli che hanno condiviso tre o più post con slogan, immagini e idee di QAnon tra il 15 giugno 2022 e il 15 agosto 2022 e/o quelli che hanno motti di QAnon nello username, nella biografia o altrove, purché in evidenza, sul loro profilo. Alcuni di questi utenti di Truth Social, come gli utenti di Truth Social @PrayingMedic e @IntheMatrixxx sono anche statiprecedentemente identificati come influencer di QAnon da alcuni giornalisti e ricercatori per aver diffuso le loro affermazioni false su QAnon su altri social network.