Con oltre mezzo miliardo di follower su Facebook, i media di stato cinesi hanno sistematicamente diffuso narrazioni di disinformazione russa dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, secondo un’analisi di NewsGuard. Queste organizzazioni, controllate dal governo cinese, raggiungono su Facebook un pubblico enorme, decisamente più ampio di quello dei media occidentali, nonostante la piattaforma non sia attiva in Cina. Ciò significa che il loro pubblico è sparso in tutto il resto del mondo, e può leggere tali narrazioni di propaganda nella propria lingua madre.
La pagina Facebook in lingua inglese dell’emittente televisiva di stato cinese CGTN ha 117 milioni di follower. La sua controparte in lingua francese, CGTN Français, ha 20 milioni di follower. China Daily e The Global Times, entrambe testate cinesi in lingua inglese, hanno rispettivamente 104 milioni e 67 milioni di follower su Facebook. Per contesto, NPR ha meno di 8 milioni di follower e il Daily Mail, che è da tempo una delle pubblicazioni con più seguito sulla piattaforma, ha 21,7 milioni di follower.
La principale narrazione di disinformazione sul conflitto diffusa da queste fonti è stata quella secondo cui gli Stati Uniti gestirebbero in Ucraina biolaboratori che stanno sviluppando armi biologiche, un’affermazione che il Cremlino ha ripetutamente utilizzato per giustificare la sua invasione dell’Ucraina.
Dal 24 febbraio 2022, NewsGuard ha identificato 74 post in lingua inglese (inclusi video, articoli e vignette) che menzionavano i laboratori biologici. Tra questi vi è un post dell’agenzia di stampa statale Xinhua, che ha ripubblicato un video del 10 marzo in cui il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov affermava che un “coronavirus di pipistrello” era stato trovato in un laboratorio di armi biologiche supportato dagli Stati Uniti in Ucraina. “Lo scopo di queste e altre ricerche biologiche finanziate dal Pentagono in Ucraina era la creazione di [un] meccanismo per la diffusione segreta dei patogeni più letali”, ha dichiarato Konashenkov nel video. Il post ha ricevuto circa 21.300 interazioni ed è stato condiviso 6.400 volte, al 20 aprile 2022.
Sebbene quel post presentasse un’etichetta di Facebook che lo segnalava per la presenza di “informazioni parzialmente false” e rimandava a un articolo di fact-checking, in molti altri post ciò non è avvenuto. Ad esempio, molti post non segnalati da Facebook affermavano che gli Stati Uniti possiedono o gestiscono dei laboratori biologici in Ucraina, cosa che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ripetutamente negato. Altri post hanno ripetuto in modo acritico le affermazioni del Cremlino secondo cui questi laboratori stavano costruendo armi biologiche.
In realtà, gli scienziati hanno spiegato che la ricerca sui pipistrelli che ha avuto luogo nei laboratori ucraini era una “ricerca epidemiologica molto semplice”, secondo quanto riportato dalla rivista Science. Inoltre, non ci sono prove che questo studio, o qualsiasi altra ricerca svolta in questi laboratori, sia stato utilizzato per lo sviluppo di armi biologiche.
Oltre a diffondere falsità sui biolaboratori ucraini, altri post pubblicati dai media di stato cinesi hanno rilanciato le narrazioni propagandistiche del Cremlino secondo cui le truppe russe non sarebbero responsabili delle uccisioni di civili a Bucha, in Ucraina, e del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol (NewsGuard ha sfatato le principali bufale legate alla guerra nel suo Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina).
La disinformazione sul conflitto non ha riguardato soltanto le pagine Facebook in lingua inglese dei media cinesi. NewsGuard ha anche individuati diversi post sui presunti laboratori di armi biologiche sui canali in lingua francese e italiana.
Ad esempio, la pagina in lingua francese CGTN Français ha ripetuto acriticamente le accuse del ministero della Difesa russo a proposito di un programma militare biologico finanziato dagli Stati Uniti in Ucraina. La pagina ha anche sostenuto che l’ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina avesse cancellato le informazioni sui biolaboratori ucraini dal suo sito web, il che è falso.
Allo stesso modo, la pagina in lingua italiana di China Radio International, l’emittente radiofonica internazionale di stato cinese, ha pubblicato un articolo intitolato “Crisi in Ucraina: perché nascondere le tracce di un programma di guerra biologica finanziato dagli USA?”. L’articolo affermava – senza fornire prove – che “Anche alcuni scienziati statunitensi confermano che il laboratorio del Pentagono sta avviando una ricerca sulle armi biologiche”.
A cura di Lorenzo Arvanitis e Kendrick McDonald