A febbraio la disinformazione sulla pandemia resta maggioritaria, ma in forte calo. Impennata di quella sull’Ucraina a fine mese

La disinformazione a tema Covid-19 è ancora la più diffusa in Italia, ma risulta in netto calo. Forte aumento invece della notizie falsa o fuorvianti sulla guerra in corso in Ucraina.

disinformazione ucraina
Report Pagella Politica

I cinque progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a febbraio 2022, un totale di 226 articoli di fact-checking. Di questi, 91 (cioè il 40%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la pandemia di Covid-19.

Risulta in netta crescita la disinformazione legata alla guerra in corso in Ucraina. Gli articoli sul tema sono stati 72 – il 32% del totale – pubblicati in gran parte durante l’ultima settimana del mese. La disinformazione sulla pandemia e quella sull’Ucraina, sommate, coprono quasi i tre quarti del totale della disinformazione rilevata.

La percentuale di disinformazione a tema Covid-19 è la più bassa da che IDMO ha iniziato a rilevarla. Come segnalato anche nell’ultimo brief EDMO, questo dato è coerente sia col calo dei contagi, sia con l’emersione di un nuovo tema dominante – la guerra in Ucraina – di informazione e disinformazione.

* Progetti che hanno contribuito a questo report: BlastingNews, Bufale.net, Facta, Open, Pagella Politica.

disinformazione ucraina

È evidente la crescita della disinformazione relativa alla situazione in Ucraina che, come evidenziato nel precedente report, a gennaio 2022 non aveva invece trovato particolare spazio. Anche a livello europeo, la disinformazione rilevata su questo argomento è cresciuta notevolmente soprattutto nell’ultima parte di febbraio.

Quali sono stati gli articoli più diffusi che ripotavano disinformazione sull’Ucraina?

disinformazione ucraina

Le quattro storie false più diffuse a febbraio in base ai resoconti delle organizzazioni di fact-checkcing (parte del network EDMO) sono state:

  • La tv austriaca ha mandato in onda immagini di false salme (erano in realtà attori) per giustificare le restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19
  • Nel primo giorno di guerra (24 febbraio), la Russia non ha attaccato obiettivi civili
  • Immagini e riprese di videogiochi usati per rappresentare le operazioni delle forze russe nei cieli ucraini
  • Video che mostrano file di camion diffusi in diversi Paesi europei come se rappresentassero proteste contro le restrizioni imposte per contenere la pandemia, sul modello del “Freedom convoy” canadese

Altre news