Covid-19 e disinformazione sono direttamente proporzionali: all’aumentare dei contagi aumentano anche le notizie false che circolano in rete. Secondo il nuovo report mensile di IDMO, a dicembre 2021 su un totale di 212 articoli di fact-checking 146 (cioè il 69%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la pandemia.
Percentuale in aumento rispetto al 58% di novembre.
Oltre al Covid-19, in base ai dati raccolti dai fact-checker, i principali temi oggetto di disinformazione a dicembre sono stati la politica italiana e il lavoro. Gli altri argomenti su cui sono circolate notizie false online sono stati Cina, Unione europea e migranti.
I progetti editoriali che hanno lavorato alla stesura del Report di IDMO sulla disinformazione
I dati sulla disinformazione online sono stati raccolti da cinque progetti editoriali italiani: BlastingNews, Bufale.net, Facta, Open, Pagella Politica.
Disinformazione in UE, le quattro storie false più diffuse a novembre
Secondo le analisi delle organizzazioni di fact-checking che fanno parte del network di EDMO, le storie false più diffuse nell’Unione europea a dicembre sono state quattro:
1) La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto di eliminare il codice di Norimberga;
2) Alcune affermazioni dello scienziato americano Robert Malone circa i danni che i vaccini a mRNa provocherebbero ai bambini;
3) L’ex caposala dell’University Medical Center Ljubljana si è dimessa e ha svelato l’esistenza di un codice segreto in base al quale ad alcuni pazienti viene dato un placebo al posto del vaccino e ad altri viene iniettato un siero che causa il cancro;
4) Secondo dei dati della Fifa nel 2021 ci sarebbe stato un “aumento di 5 volte delle morti cardiache improvvise di calciatori”.