Il cambiamento climatico? Non esiste! Tutte le celebrità che si fanno portavoce della tutela del pianeta sono pagate o assoldate dalle oligarchiche élite mondiali, che otterranno vantaggi dalle restrizioni imposte ai comuni cittadini.
Le teorie complottiste dividono e offuscano, avvalendosi di fake news, l’opinione pubblica.
Lo scioglimento dei ghiacciai, il riscaldamento globale, perfino la pandemia Covid-19 sono messi in discussione su social media e siti web. Gruppi complottisti sfruttano le piattaforme, in particolar modo Telegram, per far circolare notizie, prive di qualsiasi fondamento scientifico, negando l’esistenza del cambiamento climatico.
Ha trovato terreno fertile, anche nei canali cospirazionisti sul Covid, il video pubblicato su Tiktok con il testo di un articolo intitolato “Evitare un blocco climatico”. L’account afferma che i governi si adopereranno per limitare attività, spostamenti e consumi dei cittadini a vantaggio delle grandi imprese. Le condivisioni del video, anche al di fuori delle principali chat, lo portano a quasi 70.000 visualizzazioni. Canali social e di comunicazione istantanea permettono infatti ai contenuti una vasta diffusione, rendendone arduo il fact-checking.
Fake news sulle celebrità ambientaliste
Le celebrità ambientaliste sono state accusate, falsamente, di essere a libro paga di multinazionali e classi privilegiate che si avvantaggiano delle precauzioni prese a tutela dell’ambiente. L’adolescente leader ecologista Greta Thunberg è etichettata come “pedina dei potenti”, per contrastarne il linguaggio schietto alle conferenze mondiali, modello Cop26. The Light, periodico del Regno Unito, nelle edizioni di luglio e ottobre, definisce le informazioni false e volte a impaurire la popolazione.
Protagonista dei dibattiti negli ultimi due anni, oltre al cambiamento climatico, è il Covid. L’esistenza, la pericolosità e le cure del virus sono confutate, negate e criticate. In primo piano nel dibattito mondiale viene dato spazio alla dannosità e alla negazione dell’efficacia dei vaccini.
Su Twitter e Facebook la disinformazione diventa virale
Twitter e Facebook rappresentano un canale preferenziale per coloro che sostengono la volontà dei poteri “occulti” di attuare un lavaggio del cervello alla comunità mondiale. Richie Allen si è avvalso dell’utilizzo del social per far circolare idee che aveva già diffuso attraverso il suo programma radio, Richie Allen Radio Show, ascoltato da più di 30.000 utenti.
La realtà è invece che il cambiamento climatico è innegabile. Ad oggi, non esiste più un dibattito fra gli esponenti della comunità scientifica: il 97% è d’accordo sull’esistenza del pericoloso fenomeno e afferma che sia stato causato dall’uomo. La migrazione climatica è una delle più evidenti conseguenze del disagio vissuto da milioni di persone. E solo in Europa i disastri ambientali hanno causato più di centosessantamila morti.
I giovani hanno a cuore la tematica ambientale e si adoperano, non solo nella vita quotidiana, ma anche dimostrando in piazza le genuinità delle loro idee e il loro coinvolgimento. “Il cambiamento climatico sta accelerando” dice l’ex segretario esecutivo della convenzione ONU sul cambiamento climatico Christiana Figueres. Nell’ultimo secolo, è stato registrato un aumento della temperatura di circa un grado Celsius. Seppure il numero sembra molto piccolo, le conseguenze che avrà sul riscaldamento globale sono pericolose per la salute dell’uomo e per ecosistemi che regolano il ciclo terrestre.
Articolo di Elena La Stella, studentessa del Master in Giornalismo e Comunicazione Multimediale dell’Università LUISS Guido Carli