Esclusiva

Dicembre 6 2024
Oltre i confini. Il Mar Nero, un campo di battaglia globale per la sicurezza internazionale

Guerra, disinformazione e intelligenza artificiale. Una conferenza per affrontare le sfide del presente attraverso la cooperazione internazionale

“La guerra tiepida”. Così si intitola un libro del 2023 sul conflitto ucraino e sul futuro dei rapporti tra Russia e Occidente. Ora, a quasi due anni di distanza dalla sua pubblicazione, quell’aggettivo appare un ossimoro, poiché la guerra è diventata ancora “più calda”. Questa la situazione fotografata dagli esperti presenti all’evento Oltre i confini: modellare il futuro della sicurezza nella regione del Mar Nero organizzato dal Luiss Data Lab, Italian Digital Media Observatory, Ambasciata dell’Ucraina in Italia e Federazione italiana diritti umani. 

L’obiettivo dei due panel di discussione che hanno animato la mattinata è stato quello di affrontare insieme le sfide per la sicurezza regionale nel Mar Nero, un difficile teatro geopolitico che, con i conflitti in atto, impone un ragionamento sulla stabilità internazionale. Al centro, l’integrità territoriale dell’Ucraina, i suoi diritti e la protezione dei suoi confini. Una preoccupazione che si estende anche alle nazioni vicine, come dichiara Sergio Piazzi, ambasciatore e segretario generale dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM), che si dice «estremamente preoccupato di quello che sta succedendo in Georgia e dell’ingerenza russa nelle elezioni presidenziali in Romania».  Un’influenza che viene esercitata anche attraverso i social media, soprattutto TikTok che ha una maggiore attrazione sulle giovani generazioni. La piaga dei deepfake, la propaganda e la misinformazione manipolano la realtà e possono cambiare anche le sorti di una nazione, attaccando la stessa credibilità europea. Perché il messaggio è chiaro: in gioco non c’è solo la protezione del Mar Nero, ma anche del Mar Baltico e del Mediterraneo orientale. 

Secondo la direttrice del centro di sicurezza di Sahaidachnyi, Olesia Ogryzko, la parte più colpita dall’aggressione russa sono la popolazione civile e le infrastrutture del Paese, dai trasporti, all’elettricità, all’agricoltura. Inoltre, è in atto una vera e propria militarizzazione della cittadinanza ucraina: gli stessi bambini stanno crescendo con un’educazione influenzata dal conflitto. Per questo la regione del Mar Nero dovrebbe rappresentare una priorità per le Nazioni Unite.

Mentre Victoria Vdovychenko, responsabile del Future of Ukraine Programme e del Centre for Geopoliticsdell’Università di Cambridge, si è concentrata sulle prospettive che si aprono nel 2025, quando inizieranno a vedersi i risultati delle elezioni americane e l’insediamento di nuovi governi in Francia e Germania.

I conflitti attuali, a differenza del passato, non sono solo fisici, ma viaggiano attraverso l’informazione, anzi la disinformazione. È ciò di cui ha parlato Giulia Pozzi, senior analyst di NewsGuard, centro di monitoraggio della misinformazione. L’intelligenza artificiale, oltre ad essere una risorsa, sta diventando una nuova opportunità per i disinformatori: si moltiplicano sul web video creati con l’intelligenza artificiale con lo scopo di generare false narrazioni. Un esempio è la campagna orchestrata da John Mark Dougan, un ex vice sceriffo della Florida fuggito a Mosca dopo essere stato indagato per pirateria informatica ed estorsione, ora tornato nella capitale russa sotto la protezione del Cremlino.

C’è anche chi vive le ostilità in prima persona, come l’inviata della RAI Stefania Battistini, da tempo impegnata sul campo. Le sue riflessioni sulle condizioni lavorative dei reporter al fronte, minacciati e presi di mira dal regime russo, sono solo una spia di tutti i diritti che continuano ad essere calpestati dal 24 febbraio 2022.

Maurizio Caprara, editorialista di politica internazionale del Corriere della Sera, ha concluso ragionando sull’impatto della propaganda russa in Italia, citando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, durante il suo viaggio in Moldavia a giugno, aveva avvertito: «La campagna di disinformazione russa è insistente in tutta Europa e va affrontata in sede Ue e in sede Nato».

Articolo di Chiara Grossi e Gizem Daver.