Google ha di recente rimosso migliaia di siti di notizie e domini da Google News per la diffusione di contenuti pro-Cina, legati a un’operazione di influenza globale denominata Glassbridge.
Questo gruppo è composto da quattro società con sede in Cina — Shanghai Haixun Technology, Times Newswire, Durinbridge e Shenzhen Bowen Media — che diffonde narrazioni allineate agli interessi politici della Repubblica Popolare Cinese (RPC).
Secondo un rapporto pubblicato dal Threat Analysis Group (TAG) di Google e da Mandiant, queste aziende hanno adottato un approccio altamente coordinato, tipico delle operazioni di disinformazione, creando domini che si presentano come testate giornalistiche locali e indipendenti, ma che in realtà pubblicano contenuti propagandistici pro-Cina o contenuti di disinformazione.
I siti diffondono articoli ripresi da media statali cinesi, come il Global Times, o creano contenuti legati a questioni sensibili per il governo di Pechino. Tra queste, le rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale, Taiwan, il Falun Gong, la regione dello Xinjiang, la pandemia di Covid-19 e il ruolo dell’ASEAN. Parte del materiale proviene anche da Dragonbridge, un altro attore di operazioni di influenza pro-Cina già segnalato da Google negli ultimi anni.
“I siti di notizie inautentici gestiti da GLASSBRIDGE illustrano come gli attori delle operazioni di informazione abbiano adottato metodi oltre i social media nel tentativo di diffondere le loro narrazioni”, ha dichiarato l’azienda. Secondo un rapporto pubblicato dal Threat Analysis Group (TAG) di Google e da Mandiant, queste aziende hanno adottato un approccio altamente coordinato, tipico delle operazioni di disinformazione, creando domini che si presentano come testate giornalistiche locali e indipendenti, ma che in realtà pubblicano contenuti propagandistici pro-Cina o contenuti di disinformazione. Dal 2022, Google ha già bloccato oltre 1.000 siti legati a Glassbridge per violazioni delle politiche aziendali su “comportamento ingannevole” e “trasparenza editoriale”.
“Presentandosi come testate indipendenti e spesso locali, gli attori delle operazioni di informazione sono in grado di adattare i loro contenuti a pubblici regionali specifici e presentare le loro narrazioni come notizie ed editoriali apparentemente legittimi”. I ricercatori hanno osservato comportamenti simili in campagne provenienti da Russia e Iran.
Secondo Google, l’operazione Glassbridge dimostra una crescente tendenza di paesi come la Cina a utilizzare società private di PR per gestire campagne di influenza, ottenendo così una plausibile negabilità. Attraverso l’apparenza di testate giornalistiche indipendenti, queste operazioni mirano a guadagnare credibilità presso pubblici locali, diffondendo al contempo narrazioni favorevoli ai propri interessi geopolitici.
La strategia dunque non si limita ai social media, ma sfrutta una combinazione di piattaforme digitali, siti di notizie inautentici, di disinformazione, servizi di newswire, spesso difficili da distinguere da quelli legittimi. Questa complessa architettura serve a mascherare la provenienza del contenuto e a influenzare il dibattito pubblico globale.
“Glassbridge opera a livello globale, con siti che prendono di mira pubblico in Europa orientale, Medio Oriente, Africa, Asia e Stati Uniti, oltre alla diaspora cinese” si legge nel report.
I siti, spesso di bassa qualità e pieni di contenuti ripetitivi e disinformazione alternano articoli di attualità locale a narrazioni allineate agli interessi del governo cinese.
Ad esempio, Shanghai Haixun Technology, il membro più prolifico del gruppo, ha creato oltre 600 domini bloccati da Google per contenuti ingannevoli. I suoi siti miravano a pubblici in Brasile, India, Giappone, Kenya, Corea, Malesia, Arabia Saudita, Singapore, Spagna, Russia, Thailandia, Qatar e Vietnam. Secondo Mandiant, Haixun ha persino utilizzato piattaforme freelance come Fiverr per reclutare account social a pagamento e promuovere contenuti filo-governativi.
Analogamente, il rapporto segnala che: “Times Newswire e Shenzhen Bowen Media gestiscono reti di siti simili, spesso pubblicando contenuti identici. Alcuni articoli, oltre a sostenere le posizioni del governo cinese, includono attacchi ad personam o teorie del complotto o disinformazione, come quelle contro la virologa cinese Yan Limeng o accuse contro gli Stati Uniti di condurre esperimenti biologici su esseri umani”.
Una campagna simile a Doppelganger, Spamouflage e Overload, che ha mirato, tra le altre cose, a influenzare la campagna elettorale negli Stati Uniti, culminata nell’elezione di Donald Trump.