Esclusiva

Novembre 14 2024
Un nuovo sondaggio conferma che l’Ucraina continua a sostenere l’adesione alla NATO al 75%

Un recente sondaggio rivela che il 75% degli ucraini preferisce l’adesione all’UE, in calo rispetto all’85% di febbraio 2023, mentre solo il 2% è favorevole all’Unione Doganale russa. La percentuale di chi sceglie altre alleanze è invece salita al 20%.

L’Ucraina si trova oggi in una fase complessa, stretta tra l’avanzata delle forze russe nel Donbass e un contesto internazionale sempre più incerto dopo la vittoria elettorale di Donald Trump in America. Secondo un sondaggio del Rating Sociological Group, il 75% degli ucraini continua a preferire l’adesione all’Unione Europea, un calo di 10 punti percentuali rispetto all’85% di febbraio 2023, quando l’entusiasmo per l’UE aveva raggiunto il picco. Nonostante questo, solo il 2% degli intervistati sostiene l’adesione all’Unione Doganale guidata dalla Russia. In parallelo, la percentuale di coloro che optano per “altre” alleanze è cresciuta al 20%.

Similmente, il sostegno per l’adesione alla NATO rimane forte: il 75% voterebbe “sì” in un ipotetico referendum, con solo il 7% contrario e il 16% indeciso. Tuttavia, emergono differenze regionali: l’appoggio alla NATO è del 59% nell’est del Paese, ma sale all’83% nelle regioni occidentali.

Un’indagine del Kyiv International Institute of Sociology (KIIS) mostra che il 32% degli ucraini accetterebbe concessioni territoriali per porre fine alla guerra, un dato stabile rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, la maggioranza, il 58%, si oppone fermamente a qualsiasi compromesso territoriale, evidenziando un aumento del 3% rispetto alla rilevazione precedente. La percentuale di indecisi è scesa al 10%, indicando un’opinione pubblica più definita.

Il contesto russo mostra invece un rafforzamento del consenso interno. Secondo Statista, l’87% dei russi approva l’operato del presidente Vladimir Putin, un dato vicino al massimo storico dell’88% registrato nel 2000. Dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, l’approvazione è cresciuta, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto a settembre 2022, nonostante le tensioni interne seguite alla mobilitazione parziale.

In questo clima di incertezza, gli ucraini mostrano un equilibrio tra fermezza e flessibilità. Pur rifiutando una “pace a qualsiasi costo” e considerandosi legittimamente proprietari del loro territorio, lasciano aperto lo spazio per decisioni diplomatiche difficili. Questa posizione consente alle autorità politiche e militari di navigare tra le esigenze di sicurezza e le possibili pressioni future, specialmente in vista di nuovi scenari geopolitici come il possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

L’approccio pragmatico della popolazione ucraina potrebbe permettere alla leadership di mantenere una certa libertà d’azione nelle future negoziazioni, anche a costo di sacrificare un moderato consenso interno. La priorità, per molti ucraini, resta la garanzia della sicurezza nazionale e la preservazione della sovranità territoriale.