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Esclusiva

Dicembre 14 2023
IDMO – Digital Media Literacy Gaps and Needs

La nuova ricerca di IDMO sui fabbisogni e le lacune digitali nel mondo della scuola

Obiettivo di questa Ricerca sui fabbisogni digitali, curata da Rai, T6 Ecosystems e Tim, in collaborazione con Luiss e con il sostegno istituzionale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, è stato quello di indagare, con il supporto di una rilevazione sul campo rivolta al mondo della scuola (Survey), le esigenze e necessità dei docenti e studenti in termini di Media Literacy al fine di fornire raccomandazioni utili ai percorsi educativi scolastici e ad un’offerta educativa di ampio respiro.

La necessità di una rilevazione mirata riposa sul fatto che, almeno nella sua forma più evoluta, la Media Literacy è una materia d’insegnamento ancora giovane, per lo più inserita nel monte ore dell’insegnamento riservato all’educazione civica (cittadinanza digitale), da poco reintrodotta nelle scuole. Del tutto naturale, quindi, che non vi sia ancora una letteratura consolidata in materia, anche se molteplici e meritorie sono le iniziative sviluppate a livello accademico e da associazioni qualificate di docenti e formatori per promuovere e diffondere la cultura digitale e la Media Literacy su tutto il territorio nazionale, nel quadro delle azioni per la cittadinanza digitale.

Quando si parla di innovazione digitale all’interno della scuola, quindi, si deve pensare ad un vero e proprio cambiamento di programmi e metodologie che chiami in gioco le competenze digitali dei docenti e dei discenti, ascoltando le voci dei protagonisti al fine di conoscere i bisogni e le istanze di chi opera e vive nel mondo della scuola. Da qui l’esigenza di sviluppare una Survey basata su un questionario da distribuire nelle scuole.

La Ricerca sui fabbisogni e sulle lacune digitali (Digital Media Literacy gaps and needs), si pone come il naturale complemento della Ricerca Media Literacy versus Fake News (MLvFN)1 che fornendo, tra l’altro, il quadro definitorio di riferimento, ha delineato gli ambiti di approfondimento oggetto di questo Rapporto e, in particolare, del questionario usato per la rilevazione.

Rispetto ad una visione di stampo funzionalista della Media Literacy, la definizione ripresa nella Ricerca MLvFN e che qui si ripropone, in linea con l’approccio adottato dalla Commissione Europea nel 2007 (Comunicazione 2007/883/CE), vede la Media Literacy come un fattore chiave della cittadinanza digitale, cioè come “la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali” e con la capacità di sviluppare senso critico nei confronti dell’informazione ricevuta, trasformandosi da recettore passivo dell’informazione in soggetto attivo.

È in questa chiave di lettura che la Media Literacy si coniuga con la Media Education, diventando un prerequisito fondamentale per contrastare i rischi della disinformazione.

Da questa analisi emerge che il gap delle competenze digitali si può superare solo attraverso delle azioni di Media Education che vadano oltre alcuni limiti della Media Literacy, che rischia di scaricare sul soggetto alcune responsabilità di sistema. Questo perché le competenze digitali richiedono una contestualizzazione culturale, politica e sociale, per “l’esercizio di una cittadinanza piena, attiva e informata“. Emerge inoltre l’importanza di una standardizzazione dei percorsi didattici sia per la Digital Literacy sia, in modo ancora più urgente, per l’insegnamento della Media Literacy.

La complessità di un’indagine conoscitiva operata da soggetti esterni al mondo scolastico, ben presente agli estensori della presente Ricerca, e le difficoltà incontrate, sono parte integrante del processo conoscitivo e dell’analisi e costituiscono insegnamenti utili ai fini di analoghe future iniziative.

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