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Esclusiva

Marzo 28 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 15 2023
Il conflitto in Ucraina e le fake news, lo studio di IDMO per il Tg3

Come distinguere una notizia vera da una falsa? Quali le tecniche che usano i disinformatori online? Quali i casi più eclatanti di fake news sul conflitto ucraino? il report di IDMO per il Tg3

Nell’ambito di una collaborazione con il Tg3 – speciale Ucraina, IDMO ha stilato una lista di fake news relative all’invasione russa dell’Ucraina. L’elenco è stato presentato in trasmissione da Francesco Stati, giornalista e collaboratore dell’hub italiano che studia la disinformazione in rete.

Un elemento ricorrente nella disinformazione, specie in contesti bellici, è il videogame spacciato per reale. Poco dopo le 5 del mattino del 24 marzo, il profilo Telegram del quotidiano online ucriano Zn.ua ha pubblicato un video in cui viene mostrata la distruzione di alcuni elicotteri russi sostenendo che fossero stati abbattuti a Kherson dall’esercito ucraino. Una notizia che, se presa per vera, dà morale alla popolazione e alle truppe, tant’è che il ministero della Difesa ucraina ha pubblicato lo stesso video su Twitter. Il video, che è stato rilanciato anche da alcune testate italiane, è però un falso: è infatti un estratto del videogioco sparatutto open world ArmA III, tra i più famosi del suo genere e tra i più utilizzati quando si tratta di disinformazione bellica. Attraverso strumenti di fact checking, come quelli di ricerca, inversa applicati al filmato, si è rintracciato il video originale, condiviso su YouTube, ma in realtà si può capire la non veridicità del filmato anche osservando con attenzione le animazioni delle esplosioni, delle esplosioni, tutte uguali. Tant’è che molti utenti su Twitter lo avevano già segnalato come falso.

Un’altra notizia falsa ha riguardato le presunte violenze messe in atto dai profughi ucraini. Da alcuni profili su Twitter, TikTok e altri social network è stata condivisa una clip che raffigura due cittadini ucraini che, su un treno italiano, aggrediscono una persona di etnia indiana e una donna. Il commento prevalente che accompagna il video è traducibile più o meno come “Siete sicuri di volere i profughi ucraini in casa vostra? Ecco cosa stanno facendo”. Il video è autentico e gli aggressori sono ucraini, ma non ha nulla a che fare con l’emergenza umanitaria scaturita dalla guerra: è infatti risalente al novembre 2018 ed è una lite avvenuta sulla linea Roma-Lido. La notizia è stata verificata grazie alle segnalazioni degli utenti, sia grazie alla ricerca inversa delle immagini: grazie a questa è apparso sulla query di Google un articolo del Messaggero che riportava la notizia.

Infine, su molte chat Telegram e su TikTok gira un video che, secondo il commento che lo accompagna, mostrerebbe la registrazione in Polonia di video con dentro finte vittime ucraine della guerra. A un certo punto, si vede un finto cadavere che si muove ed esce dal sacco nero. Il commento dice testualmente: “Filmato in Polonia durante il COVID. Girato per presentarlo come se fosse l’Ucraina oggi”. Anche questa, però, è una bufala: il video è di un programma di notizie austriaco che documenta una protesta a Vienna contro le politiche climatiche e risale al 4 febbraio 2022. Peraltro, nel video, ritagliato sommariamente, si intravedono il nome del giornalista (Marvin Bergauer) e il canale a cui appartiene (OE24. TV) e nel sottopancia si legge, in tedesco, Vienna: manifestazione contro i cambiamenti climatici; quindi, per debunkare la notizia, ci è bastato cercare sul web e più in particolare su YouTube il video originale. Nessun collegamento con la guerra in Ucraina. La morte era usata per sensibilizzare sugli effetti nefasti del cambiamento climatico con questa frase: “Per ogni giorno che l’Austria non riduce le sue emissioni di gas serra, 49 persone moriranno”.