La crisi climatica, la pandemia e la Guerra in Ucraina hanno riportato al centro del dibattito il tema della ricostruzione della fiducia e gli operatori dell’informazione sono chiamati in prima linea ad impegnarsi per analizzare il fenomeno della disinformazione. Da questa premessa nasce la ricerca “Media e Fake News: opinioni e attitudini degli italiani nei confronti dell’informazione” svolta da Ipsos per IDMO (Italian Digital Media Observatory), l’hub nazionale contro la disinformazione coordinato dal centro di ricerca Data Lab dell’Università Luiss Guido Carli e formato da Tim, Rai, Università di Tor Vergata, Gruppo Gedi la Repubblica, i fact checkers NewsGuard e Pagella Politica e il think tank T6 Ecosystems presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni secondo genere, età, livello di scolarità, condizione occupazionale, area geografica di residenza e dimensione del comune di residenza . Sono state realizzate 1.000 interviste, condotte con tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interview) tra l’1 e il 4 febbraio 2022.
L’indagine, presentata il 24 marzo dal presidente di IPSOS, Nando Pagnoncelli, e da Gianni Riotta, coordinatore del progetto IDMO e direttore in Luiss del Centro di Ricerca Data Lab e del Master in Giornalismo e Comunicazione multimediale, esamina il rapporto tra italiani e informazione. Tra i temi trattati, la conoscenza e la capacità di disinnescare le fake news, la tipologia e l’ambito di riferimento delle notizie false più diffuse, la preoccupazione degli italiani nei confronti di questo fenomeno. Dall’indagine emerge inoltre una maggiore attitudine da parte dei più giovani a verificare le notizie controllando la credibilità delle informazioni (cercando per esempio il nome dell’autore o link alla pubblicazione originale). Nello studio è presente anche una sezione che esamina l’accordo del campione con notizie false (credute come vere) e il disaccordo con notizie vere (credute come false): solo il 32 per cento degli intervistati sa che l’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa (dietro la Germania) e solo il 28 per cento è a conoscenza del fatto che l’Italia è il Paese con la percentuale più alta di riciclo dei rifiuti in Europa. Sul versante delle fake news pensate come veritiere, il 39 per cento del campione è convinto che la comunità scientifica sia fortemente divisa sul cambiamento climatico, mentre il 13 per cento degli intervistati crede che dietro lo scoppio della pandemia ci sia Bill Gates, fondatore della Microsoft Corporation. Presente anche un capitolo che indaga il rapporto tra italiani e comunità scientifica.
“La scienza – si legge nel report – ha un’immagine fortemente positiva nella mente degli italiani. Segnaliamo, tuttavia, che è considerata più soggettiva che oggettiva, oltre che più orientata all’interesse dei pochi che orientata al bene comune, da 1 italiano su 4. Chi è meno scolarizzato attribuisce un’immagine complessivamente più negativa e/o erronea alla scienza di chi è più istruito”.